
Il mio rientro di domenica 15 Marzo è stato un po’ “traumatico”.
Tutto inizia il sabato notte quando percepisco che qualcosa nel mio stato fisico è diverso, mi sento molto stanco, gli occhi sono lucidi e ho piccolissimi brividi di freddo.
Il mio unico pensiero non è il Coronavirus, ma il fatto di non poter tornare a casa. Per precauzione prendo una tachipirina e torno a dormire..
La mattina dopo tutto normale.
Mi reco in aeroporto per la partenza e si decolla…
Durante il volo, grazie all’aria condizionata, incomincia il mio tormento più grande LA CERVICALE!!
Cervicale e febbre che non mi lasceranno in pace fino ad oggi, martedì 17 Marzo!!
Ad aspettarmi in aeroporto c’era il taxi che avevo prenotato giorni prima(non appena il governo ha emanato un decreto moolto restrittivo), sicuro che sarei arrivato fuori casa mia senza problemi.
Il tragitto è stato il mio primo impatto con la realtà dei fatti, ovvero autostrada deserta, polizia ovunque e ambulanze…Si proprio quelle ambulanze che hanno fatto da sottofondo alle mie prime 2 notti.
Una cosa surreale.. Tutte le ore della notte, e del giorno, sento queste sirene che vanno su e giù dal provinciale vicino casa mia.
Mi rendo conto solo adesso, che la situazione è molto seria e dobbiamo veramente arginare le cose standocene a casa, altrimenti gli ospedali, i medici ed infermieri, collasseranno per la quantità di persone infette!!
Quel personale medico che sta dando anima e corpo per la propria professione…Quando tutto sarà finito meritano un riconoscimento giusto e dovuto!!
Torneremo un giorno ad ammirare e fare il bagno in acque cristalline, ma adesso il nostro dovere è aiutarci ed aiutare gli altri..STANDOCENE A CASA!!!!
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